Come trovare i backlink tossici

12 Maggio 2022
Avendo appreso qualche nozione relativa alle SEO, il fenomeno dei backlink ha tutte le carte in regola per essere un aspetto da non sottovalutare. Tutti i motori di ricerca infatti si basano proprio sul numero di link che rimandano ad un determinato sito per determinare il suo posizionamento all’interno della SERP. Ma non si tratta di un discorso esclusivamente che riguarda la quantità , infatti viene misurata anche la qualità dei siti che rimandano al proprio. Non basta assicurarsi che un gran numero di pagine rimandi ai propri contenuti per poterli considerarli autorevoli e pertinenti per gli utenti ma è necessario pesare anche l’attendibilità dei siti collegati. Se la maggior parte dei collegamenti deriva da siti di spam o di bassa qualità , i crawler andranno solo a penalizzare il ranking del proprio sito, posizionandolo sempre più in basso rispetto ai competitor e provocando di conseguenza gravi perdite monetarie. Ma non c’è da preoccuparsi visto che come in ogni caso basta solo un po’ di volontà per aggirare il problema.
Primo step: individuare i link tossici
I backlink possono essere molto utili per un sito e contribuiscono a creare fiducia e autorità , ma, come visto, possono anche danneggiare in modo significativo la SEO e ridurre la fiducia di Google in te. In questo caso si tratta di backlink tossici e cioè derivanti da siti considerati poco affidabili che altro non fanno che intaccare negativamente il posizionamento delle proprie pagine sui vari servizi offerti da Big G. SEMrush per fortuna ha progettato uno strumento che determina quali collegamenti fanno perdere al proprio sito web autorità , in modo che possano essere identificati rapidamente e successivamente eliminati, come a breve vedremo. Il tool altro non fà che analizzare tutti i link che trova le diverse pagine per poi classificarli per “scala di tossicità ”. I collegamenti con punteggio uguale o superiore a 60 devono essere al più presto distrutti come anche le fonti poco rilevanti per il mercato di riferimento interessato.
Secondo step: rifiutare i backlink dannosi
Dopo aver individuato la fonte del problema è arrivata l’ora di eliminare tutti quei link scadenti ai quali non desideri essere associato. Lo stesso Google mette a disposizione uno strumento che permette manualmente di eliminare tutti i collegamenti dannosi per il posizionamento sulla Ricerca. Lo strumento conosciuto come Disavow Link permette in pochi passi di escludere dalla scansione i siti meno affidabili che rimandano al proprio, individuati nel primo step, in modo che non vengano presi in considerazione dai crawler per il posizionamento. Un modo quindi per evitare l’effetto contrario di penalizzazione e non veder sfumati tutti gli sforzi mossi finora per ottimizzare la SEO della propria attività .